Fondazione Madre Teresa di Calcutta

La Fondazione Madre Teresa di Calcutta nasce nel 2008 dall’iniziativa di un gruppo di persone di estrazione cristiano cattolica che, impegnati già da tempo in opere di cooperazione e solidarietà, sentono come irrinunciabile la necessità di adoperarsi con il massimo impegno per portare aiuto e sostegno ai più deboli tra i deboli: i bambini.

 

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Honduras

DON FERDINANDO CASTRIOTTI, referente per l’HONDURAS, nato a Venosa (PZ) nel 1969, laureato in Filosofia e Teologia, con una specializzazione in Dogmatica e Morale e un dottorato in Bioetica, nel 2007 è diventato missionario “fidei donum”.

Dapprima impegnato in Africa, successivamente in Honduras e infine in Ciad, territorio in cui la povertà è radicata e si combatte contro malattie banali giorno dopo giorno, spesso senza poterle sconfiggere.

Il Progetto

Mosso dalla carità che lo caratterizza e con lo sguardo rivolto agli ultimi,  il Sacerdote “Fidei Donum” Ferdinando Castriotti ha dato vita a moltissime opere caritatevoli: ospedali, case di riposo, oratori, scuole… Fra queste anche il refettorio infantile “Madre Teresa Di Calcutta” nella città di El Paraíso. Un’opera che guarda ai bisogni essenziali dei più piccoli: cibo, vestiti e cure mediche.

Il Progetto ha preso il via il 17 luglio del 2012 con quattordici bambini in età scolare. A seguirlo, un gruppo di volontarie che lavora, secondo turni stabiliti dal lunedì al sabato, per cucinare e servire il pranzo. Dopo pochi mesi, il numero dei bambini è cresciuto fino ad arrivare a quaranta, di età compresa fra uno e dodici anni.

Il Progetto si sostiene grazie alla Fondazione Sollievo della Sofferenza e alle persone della Comunità che offrono denaro o viveri.

L’appoggio della Comunità non è costante ed il Refettorio non dispone di  un’organizzazione che si occupi specificamente dell’enorme divario tra disponibilità finanziarie e bisogni materiali dei bambini.

In questo momento il refettorio offre il suo sostegno a 60 bambini. La maggior parte di questi minori proviene da famiglie in crisi: sono figli di madri single oppure sono seguiti dalle nonne o altri familiari quando le madri emigrano in cerca di migliori opportunità di lavoro.

Queste donne, in molti casi, sono legate a uomini violenti. L’uso della forza in famiglia viene definito “un costo sociale” nella gran parte dei Paesi latini: perdita di lavoro, morti premature, incapacità fisica e psicologica, pericolo per lo sviluppo umano, sono solo alcune delle problematiche conseguenti.

E in assenza di famiglie serene e solide, solo alcuni bambini frequentano la scuola. Quanti invece non hanno questa opportunità si dedicano alla vendita ambulante di dolci e tortillas o raccolgono materiale riciclabile per venderlo e racimolare qualche soldo. Spesso sono gli stessi familiari a spingerli a queste forme di accattonaggio.

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