Fondazione Madre Teresa di Calcutta

La Fondazione Madre Teresa di Calcutta nasce nel 2008 dall’iniziativa di un gruppo di persone di estrazione cristiano cattolica che, impegnati già da tempo in opere di cooperazione e solidarietà, sentono come irrinunciabile la necessità di adoperarsi con il massimo impegno per portare aiuto e sostegno ai più deboli tra i deboli: i bambini.

 

Progetto Banco Alimentare

Banco Alimentare
La collaborazione con la Fondazione

La Fondazione Madre Teresa di Calcutta (Fondazione), al fine di assicurare il sostegno
alimentare agli accolti delle proprie case di accoglienza – e di renderlo sempre più efficace
ed efficiente – ha stipulato un accordo di convenzione con il Banco Alimentare di
Campania onlus, da cui riceve:

  • derrate alimentari provenienti dai programmi degli aiuti alimentari agli indigenti europei
    (FEAD) e nazionale (FN);
  • prodotti ortofrutticoli (freschi e trasformati) provenienti dai programmi dei ritiri dal mercato
    finanziati dall’UE;
  • eccedenze e donazioni da parte dell’industria di trasformazione, di distribuzione e della
    ristorazione.
    La Fondazione, per propria parte, partecipa con i suoi volontari alla Giornata Nazionale
    della Colletta Alimentare e provvede al ritiro, gestione e redistribuzione degli aiuti
    alimentari ricevuti in modo corretto e conforme al manuale operativo concordato con la
    convezione in essere.
    La Fondazione non si è fermata qui. Ha avviato l’iter procedurale per ottenere dal Banco
    Alimentare nazionale (Fondazione Banco Alimentare onlus) l’accreditamento quale
    Organizzazione partner Banco Alimentare della Regione Basilicata. In altri termini, ha
    attivato la procedura per diventare l’articolazione regionale di Basilicata del Banco
    Alimentare nazionale, la 22esima articolazione territoriale del Banco Alimentare nazionale.
    Quando acquisirà lo status di organizzazione partner regionale, potrà estendere la
    funzione di sostegno alimentare dagli ospiti delle proprie case di accoglienza a tutte le
    persone e le famiglie indigenti della regione nonché alle altre strutture caritative e
    assistenziali della Basilicata.
    A svolgere questo ruolo è già pronta. All’uopo, ha ristrutturato un immobile, ricevuto in
    comodato d’uso, di circa 1200 metri quadrati, che fa parte del complesso di proprietà
    dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia dei padri Minozziani, in via don Minozzi a
    Potenza, meglio conosciuto in città come Principe di Piemonte. 
    L’immobile è stato destinato, in parte, ad ospitare il Banco Alimentare della Basilicata, che
    sarà sede di un hub solidale, un centro di incontro di associazioni e volontari che
    raccoglieranno e distribuiranno gratuitamente beni di prima necessità al fine di soddisfare
    il bisogno alimentare degli indigenti della regione.
    Il Bisogno alimentare

Il bisogno di assistenza alimentare (d’ora in poi bisogno alimentare) investe un numero
sempre più considerevole di persone e famiglie a causa della distribuzione iniqua delle

risorse economico- finanziarie (che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più
poveri) e dell’inflazione (che produce aumenti incontrollati dei prezzi dei beni di prima
necessità).
Il bisogno alimentare si presenta raramente solo come carenza materiale di alimenti; il più
delle volte, si manifesta intrecciato con condizioni di disagio, abbandono e solitudine.
Di conseguenza, la risposta, la distribuzione alimentare non potrà esaurirsi
esclusivamente nella consegna materiale degli alimenti volta ad alleviare la sola carenza
di prodotti alimentari. Al contrario, chi effettua la consegna degli alimenti deve anche
esprimere vicinanza e attenzione al ricevente e ricercare con lui uno scambio di
comunicazione e una relazione con l’intento di spronarlo all’autonomia alimentare, magari
individuando insieme modalità e tempi di attuazione.
In questo modo, a) la persona che riceve aiuto viene sostenuta in senso materiale,
supportata in senso psico-sociale e liberata dalle catene della dipendenza passiva, dalla
schiavitù del bisogno e b) chi fa la consegna alimentare eccede la solidarietà e si dirige
alla sussidiarietà.
E’un modus operandi che evita il controllo sociale dei bisognosi, anzi si adopera per la
liberalizzazione dalla dipendenza e promuove la crescita nel segno dell’autonomia.

I valori
I valori fondanti del Banco Alimentare sono:

  • dono e gratuità dell’azione, in quanto Il Banco Alimentare gratuitamente riceve le
    eccedenze alimentari e gratuitamente le distribuisce;
  • condivisione dei bisogni, perché solo la compartecipazione ai bisogni degli ultimi
    consente di coglierli e soddisfarli;
  • sussidiarietà, intesa come aiuto per riscattare dalla dipendenza;
  • lotta allo spreco alimentare;
  • fiducia di poter concretamente sostenere e supportare chi versa in condizioni di
    indigenza, materiale e non.

La rilevanza dell’azione

La grande rilevanza rivestita dall’attività di recupero delle eccedenze alimentari svolta dal
Banco Alimentare può essere declinata secondo le seguenti quattro dimensioni:
Sociale. Alimenti ancora buoni vengono salvati e non diventano rifiuti, ritrovando utilità
presso le persone e le famiglie indigenti nonché le strutture caritative che gratuitamente li
ricevono;
Economica. Donare le eccedenze consente alle aziende di ridurre i costi di stoccaggio e
smaltimento e ai poveri di soddisfare i propri bisogni alimentari;
Ambientale. Il recupero degli alimenti impedisce che questi divengano rifiuti, permettendo
di risparmiare risorse energetiche e abbattere le emissioni di CO2 nell’atmosfera;

Educativa. Viene posto al centro dell’agire la persona – concreta, unica, irripetibile –
secondo il principio educativo del “Condividere i bisogni per condividere il senso della
vita”.